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Una ‘schiavitù, letale

Duplice omicidio nel Foggiano per riscossione di denaro. Catturato il presunto killer

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16 dicembre 2016

 

A Cerignola, provincia di Foggia, il 12 dicembre, verso sera, sono stati uccisi il ventiquattrenne Francesco Dell’Olio e suo padre Giuseppe, sessantacinquenne.

Il duplice omicidio è scaturito da debiti di droga: il presunto assassino, secondo una prima ricostruzione, sembra essere il quarantacinquenne Francesco La Stella, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Pare che lo

stesso abbia acquistato la droga dai

due  e che, dopo una focosa lite in via

dei Tulipani (luogo noto come piazza

di spaccio), li abbia feriti a morte accol-

tellandoli reiteratamente. Gli inquirenti,

dopo le prime indagini, hanno preso in 

considerazione anche la possibilità di un quarto partecipante alla lite, che si ipotizza possa essere fuggito successivamente, constatato l’epilogo drammatico della vicenda.

Episodi come questi sono ormai all’ordine del giorno, dettati da dipendenze di qualsiasi genere, in particolare per droga. Sono soprattutto i giovani, che farebbero qualsiasi cosa, in un mondo pieno di infelicità e insoddisfazione, pur di arrivare ad uno stato di appagamento personale.

Si dovrebbe poter bloccare allo stato embrionale la necessità di assumere sostanze stupefacenti, affinché non si arrivi a decessi come quelli di Giuseppe e del giovanissimo figlio, il quale si è precluso tutte le gioie della vita macchiandosi di un reato prima e non assumendo poi piena consapevolezza delle possibili conseguenze.

Spesso non si bada ai mezzi per arrivare ad un fine che fa sempre gola a tutti, quale il Dio denaro; si è addirittura disposti, senza alcun timore, ad uccidere e farsi uccidere.

Suonano come un monito sempre vivo e attuale le parole di Papa Francesco: “[…] per dire questo no, bisogna dire sì alla vita, sì all’amore, sì agli altri, sì all’educazione, sì allo sport, sì al lavoro, sì a più fonti di lavoro. Un giovane che non ha lavoro…[…], né studia, entra in questa mancanza di orizzonte, di speranza e la prima offerta sono le dipendenze, tra le quali la droga. La fonte di lavoro, l’educazione, lo sport, la sanità di vita rappresentano la strada della prevenzione della droga. Se si realizzano questi ‘sì’, non c’è posto per la droga, per l’abuso di alcol, per le altre dipendenze.[…]” Per il Pontefice, però, “il lavoro di recupero non è sufficiente: bisogna lavorare sulla prevenzione.”

Affinché si attui questa prevenzione e i ragazzi non si lascino abbindolare dai falsi idoli dei tempi odierni, un contributo di grande rilevanza dovrebbero darlo i genitori, ma spesso, paradossalmente, come nel caso di Cerignola, sono proprio loro a non essere esenti da colpe e a dare il cattivo esempio!

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Capua, la magia del Carnevale

Finalmente, dal 23 al 28 febbraio, la 131esima edizione del Carnevale di Capua

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23 febbraio 2017

 

Si tramanda che il Carnevale di Capua abbia origine nel 1886, nella piazza dei “Giudici del carnevale”, ad opera dei cavalieri Francesco la Manna e Vincenzo Pizzolo. Sin dai tempi del Medioevo e del Rinascimento  si adornavano i balconi di fiori e le strade di coriandoli, che donavano alla città un’atmosfera di festa, bandendo la monotonia del quotidiano.

Tutto ebbe inizio con la realizzazione del primo concorso mascherato, con lanci di confetti e addobbi vari, tipici del carnevale. Questo evento ebbe un successo inaspettato: vennero  premiati in particolare una mascherata rappresentativa della “sfiducia ai medici e dello sciopero degli infermi” e i carri degli “abitanti della luna” e del “globo misterioso”. Da quel momento vige a  Capua una  vera e propria tradizione, che viene rigorosamente rispettata, in quanto molto sentita dagli abitanti della città.

Ormai è trascorso più di un secolo, ma il

“cerimoniale” è sempre lo stesso: il Carneva-

le inizia ufficialmente con la consegna delle

chiavi della città da parte del sindaco o di

un suo rappresentante al Re Carnevale, il

quale ironizza polemizzando sulla cattiva

condotta dei pubblici amministratori. La festa  richiama l’attenzione della cittadinanza, fino a coinvolgere i commercianti e le scuole, che resteranno chiuse dal 24 febbraio al 2 marzo, in quanto impegnate nella partecipazione attiva agli spettacoli. L’intera popolazione è coinvolta nella realizzazione dei carri, ma la crisi economica non sempre permette un investimento sostanzioso: quest’anno il badget non ha superato gli ottomila euro.

Il tema cui si sono ispirati gli organizzatori dell’edizione del 2017 è la “iella”, al fine di scacciare le nostre paure ataviche con allegria e scaramanzia. Il programma si divide in 6 giorni, durante i quali  si raduneranno ragazzi e adulti, accorrendo anche dai paesi limitrofi, per assistere tra le strade capuane a  giochi di prestigio e spettacoli itineranti con l’intrattenimento offerto da trampolieri, mangiafuoco, balli e canti popolari. I meravigliosi carri dei maestri cartapestai  rappresenteranno temi e  personaggi di vario genere e sfileranno per le piazze principali della città al solo fine di “divertirsi e divertire”, in un evento che coniuga tradizione e innovazione.
Alla fine dei 6 giorni di festa, alle ore 24, al Ponte vecchio romano, si terrà uno spettacolo di fuochi d’artificio e si dirà addio a Re Carnevale, simbolo e guida di questa festività.

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Una mano alla disabilità

E' Handbike, un particolare triciclo utilizzabile mediante l’uso di braccia e mani

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17 maggio 2017

 

Handbike una novità assoluta per

i disabili in ambito sportivo. Si tratta

di un particolare triciclo utilizzabile

mediante l’uso di braccia e mani.

Le ruote posteriori  permettono di

stare in equilibro,  essendo più

grandi di quella  anteriore, e di

raggiungere addirittura i 55 km\h.

Insomma, i nuovi bolidi dello sport.

Gli handbikers si collocano in differenti categorie, da H1 ad H5, in base alla gravità del deficit. Gli atleti che fanno parte della categoria H1 sono più gravemente colpiti dalla disabilità, mentre gli H5 hanno un livello più basso di perdita funzionale, che permette loro di inginocchiarsi e quindi avere un supporto dalla muscolatura del tronco. Di contro, i ciclisti delle categorie H1-4 sono obbligati a una posizione completamente reclinata.

Un esempio di riscatto grazie alla handbike è sicuramente l’ex pilota automobilistico di F1 Alessandro Zanardi, il quale, a seguito di un grave incidente avvenuto a settembre del 2001, sul circuito del Lausitzring, subì la mutilazione degli arti inferiori. Alex ha saputo prendere il meglio da questa tragica esperienza riuscendo a mettersi di nuovo in gioco. Ha così gareggiato nella handbike, conquistando con sudore e tenacia otto medaglie d’oro tra Londra e Rio, in particolare, alle recentissime Paraolimpiadi del 2016, nonostante la sua matura età.

Zanardi ha voluto renderci partecipi della sua esperienza che, seppur tragica, gli ha dato tanto e lo ha fatto attraverso un libro intitolato ‘Volevo solo pedalare… ma sono inciampato in una seconda vita’. Già dal titolo si evince la gratitudine di Zanardi verso questo magnifico sport che gli ha restituito la voglia di vivere, di mettersi in gioco e soprattutto riscattarsi in ambito sportivo. Tra le righe si scoprono le doti del grande handbiker che malcela i suoi contrastanti sentimenti: entusiasmo e speranza. Alex è riuscito a ricostruirsi la carriera grazie a una sosta in autogrill dove scorse, legata al tetto di un’auto, una handbike. E’ da quel momento che è iniziato un duro ma gratificante percorso che ha dato di nuovo un senso alla sua vita. Zanardi è un esempio di determinazione e la testimonianza vivente che una forte volontà può abbattere i muri dell’indifferenza.

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Stevia: Healthy Life

I popoli dell'America del Sud usavano la stevia per le sue proprietà antiossidanti e anti infiammatorie. Principi attivi e controindicazioni della stevia

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23 settembre 2017

La stevia rebaudiana è una pianta dalle piccole dimensioni, la quale fiorisce tra Paraguay e Brasile; è poco resistente al gelo, la fioritura è tardo-autunnale ed ha foglie ovate, opposte. E’ molto conosciuta perché utilizzata come dolcificante, dal retrogusto di liquirizia. Esistono oltre 150 tipi di stevia, ma solo la rebaudiana può essere considerata un dolcificante naturale e proprio per questo è abitualmente utilizzata da persone affette da diabete. Molte aziende alimentari hanno introdotto questa pianta nei loro prodotti affinché siano acquistati anche da persone diabetiche; tra queste ricordiamo Coca Cola, che ha denominato il suo prodotto “Coca Cola life”.

Non tutti sono a conoscenza dei principi attivi della stevia, che sono lo stevioside e il rebaudioside A, i quali si trovano in tutte le parti della pianta, ma sono più concentrati nelle foglie, in particolare quelle secche; ed è proprio da queste ultime che si ricava il dolcificante. I popoli dell’America del Sud usavano la stevia nell’antichità, e ancora oggi è impiegata per le sue proprietà antiossidanti e anti infiammatorie; permette di controllare anche la pressione alta. E’ molto utilizzata anche nel mondo dello spettacolo, poiché combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento della pelle.

Sembrerebbe essere priva di effetti collaterali e dunque tale da poter essere consigliata a donne in gravidanza e bambini, però da alcune parti sono arrivati allarmi sul fatto che la stevia possa essere cancerogena: una quantità eccessiva di un suo principio attivo, lo steviolo, potrebbe provocare il cancro. C’è chi sostiene che queste accuse mosse siano dovute a concorrenze commerciali. In alcune parti del mondo ritengono perfino che l’uso della stevia sia illegale.

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One Love Manchester: mega concerto di Ariana Grande in memoria dell’attacco terroristico 

Sul palco artisti di fama internazionale, sono stati raccolti più di 10 milioni di dollari contro i 2 milioni che erano stati previsti

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5 giugno 2017

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Si è tenuto ieri, 4 giugno, il concerto “One love Manchester” promosso da Ariana Grande, a seguito di un attentato terroristico avvenuto proprio durante una delle date del “Dangerous woman tour” della stessa artista. Si sono così esibiti diversi cantanti internazionali all’Old Trafford Cricket Ground, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul terrorismo e di sovvenzionare le famiglie colpite dell’attentato; sono stati, infatti, raccolti più di 10 milioni di dollari contro i 2 milioni che erano stati previsti.

Il meraviglioso spettacolo è stato trasmesso anche in TV, sia negli Stati Uniti, che in Italia, su Rai Uno, con il commento di Andrea Delogu e Franco Di Mare.

Il mega concerto è stato aperto dal grande artista Marcus Mumford, che ha sciolto i cuori degli spettatori nel tripudio della musica esordendo con “Let’s not be afraid”, “Non dobbiamo avere paura”, ed intonando poi il singolo “Timshel”, dedicato alla scelta tra bene e male. A seguire i Take That con “We are Giants” e Robbie Williams presentato dai suoi ex compagni con i brani “Strong”, in memoria delle vittime di Manchester e Londra, ed “Angels”, cantata all’unisono dai 50.000 presenti.

Come questi artisti, tanti altri, tra cui gli U2, Pharrel Williams, Miley Cyrus, Niall Horan, Katy Perry, Justin Bieber, Coldplay, che hanno dato un preziosissimo contributo sia sul piano economico, che su quello morale.

A metà del concerto la musica ha dato spazio all’intervento di Scooter Braun, manager di Ariana Grande, che ha ringraziato tutti i presenti ed ha letto le lettere estremamente toccanti di chi ha perso gli amici durante l’attentato. Infine ha gridato ai presenti :“Avete fatto qualcosa di grande. Avete sfidato la paura. L’avete guardata in faccia per dirle: Noi siamo Manchester! E il mondo vi sta guardando”.

Nella ferma consapevolezza che possano avere ancora un senso le parole pronunciate dallo scrittore Salman Rushdie – “Come si fa a sconfiggere il terrorismo? Non farsi terrorizzare. Non lasciate che la paura governi la vostra vita” – possiamo considerare questo gala della musica uno straordinario esempio di reazione, nonché un’emblematica dimostrazione della strenua volontà di rialzarsi dopo tragedie di questo tipo, che, invece di annientare le coscienze, cementano nei cuori cortine di inesauribile solidarietà.

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